GLI ANTICHI MESTIERI
Tra i mestieri più antichi della storia uno spazio è riservato ad una professione che affonda le radici in almeno 20 secoli di storia: lo SCALPELLINO.
Gli scalpellini – anticamente definiti: LAPICIDAE – erano quelli che, al tempo dei romani, preparavano i frantoi e le pesanti macine, così come nel ‘600 e ‘700 lavorarono per abbellire con stupendi portali, statue, colonne, fontane e superbi scaloni, le ville dei sovrani borbonici e dei nobili della loro corte.
Ne sono testimonianza le magnifiche dimore che si sgranano lungo la strada, conosciuta come Miglio d’oro, che dalla Reggia di Portici arriva a Torre Annunziata passando per Ercolano e Torre del Greco, esempio vivente ed imperituro dell’arte, della forza e della pazienza degli scalpellini del Vesuvio.
Gli strumenti erano conservati nella caratteristica cascettella – cassetta – di legno. C’era il puntillo, terminante a punta, che serviva a sgrossare la pietra; lo scapezzino finiva con un largo taglio per la rifinitura e lo scalpello normale per lavorare il materiale grezzo. Con la bocciarda si dava alla superficie l’aspetto granulato, mentre la mazzuola – ‘a mazzola – veniva usata per menar colpi sugli scalpelli.
Da tutto questo il motto “dalla morte alla vita”, dalla tragidità degli eventi alla capacità dell’uomo di esorcizzare il male e da esso creare la vita. Così quella che fu lava incandescente che modificò nel suo millenario scorrere il paesaggio e la stessa forma del vulcano, divenuta roccia rappresenta ancora oggi una risorsa artistica ed economica di grande valore.